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PRESENTAZIONE DEL PROGETTO, CONFERENZA STAMPA 21 FEBBRAIO 2012
Le imprese turistiche umbre - alberghi e somministrazione - rispondono alla crisi “investendo” in sicurezza. A palazzo Donini il 21 febbraio è stato presentato il progetto pilota per la individuazione e diffusione delle buone prassi di prevenzione e sicurezza del lavoro nel settore turistico, frutto di un Protocollo d'intesa sottoscritto dall'Inail di Perugia, dall'Ente Bilaterale del Terziario della provincia di Perugia,  dall'Ente Bilaterale del Turismo dell'Umbria, dal Centro servizi di Perugia dell'Ente Bilaterale del Turismo dell'Umbria.

Il progetto, che nella fase iniziale coinvolgerà 100 imprese umbre, ha l'ambizione di individuare un “modello” di cui potranno beneficiare le imprese che vorranno interpretare la cultura della sicurezza non come un peso, ma come una opportunità.
Il Progetto è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte la direttrice della sede Inail di Perugia Alessandra Ligi e la presidente dell'Ente Bilaterale del Terziario della provincia di Perugia Cristiana Casaioli. 

Nel corso della conferenza stampa sono stati premiati due allievi del Liceo Artistico Bernardino di Betto di Perugia – Marco Zucchetta e Chiara Capitani - vincitori del concorso per la realizzazione del logo che individuerà le 100 imprese turistiche umbre - alberghi e somministrazione - che prenderanno parte alla fase di sperimentazione. 

Il logo distinguerà in seguito anche tutte quelle imprese che, adottando le buone prassi individuate mediante il Progetto, faranno della cultura e della prassi della sicurezza anche una leva per migliorare la loro brand reputation. La sicurezza sul lavoro infatti tutela gli ospiti e i lavoratori, ma produce anche un ritorno economico.

Gli investimenti in prevenzione convengono anche se ci si riferisce agli aspetti economici di un'impresa. Si calcola che per ogni euro investito per la sicurezza dei dipendenti, le imprese abbiano un ritorno economico potenziale di 2,2 euro. Mettere i lavoratori nelle condizioni migliori di lavoro, farli sentire sicuri, protetti e garantiti, offrirgli gli strumenti più efficaci, ripaga anche in termini di produttività e di rendimento. Sono sette le fasi del progetto.
1 - Individuazione di un campione rappresentativo composto da circa 100 imprese. 2 - Verifica dei livelli di sicurezza lavorativi presenti nella aziende del settore turismo, individuando eventuali criticità.
3 - Studio dei dati rilevati in modo da individuare misure da adottare per superare le criticità riscontrate ed aumentare gli standard di sicurezza.
4 - Applicazione nelle imprese del campione delle procedure individuate per aumentare gli standard di sicurezza.
5 - Sperimentazioni delle “buone prassi” nelle aziende attraverso attività di informazione e formazione, sia dei datori di lavoro che dei lavoratori; assistenza e supporto tecnico per adeguare le aziende a lavorare secondo le buone prassi.
6 - Predisposizione degli strumenti necessari a valutare l'impatto che hanno avuto le azioni di consulenza e di formazione previste nel progetto sulla sicurezza aziendale.
7 - Diffusione dei risultati del progetto, che saranno raccolti in una pubblicazione digitale in modo da diffondere il più possibile il modello all'interno del settore. 

“Vogliamo diffondere un modello culturale che sia uno strumento efficace di prevenzione e sicurezza in modo da contenere il numero degli infortuni e delle malattie professionali”, ha detto Cristiana Casaioli, presidente dell'ente Bilaterale del Terziario della provincia di Perugia.

La vera prevenzione potrà essere attuata solo se gli strumenti individuati sono efficaci, semplici, ma soprattutto condivisi dall'imprenditore e dai suoi lavoratori.
Questo tipo di progetti, oltre che individuare regole che rendono più sicura la vita dei lavoratori nel posto di lavoro, servono anche per aumentare la professionalità del dipendente (che lavora in una logica di sicurezza/efficenza) e delle imprese (che sviluppano piani organizzativi in assenza di rischio). 

Una volta sperimentato, il nostro Progetto pilota potrà essere rep
licato in altri settori o in altre regioni d'Italia. 

Un altro obiettivo dell'intesa – ha aggiunto la direttrice della sede Inail di Perugia Alessandra Ligi - è quello di contribuire a migliorare la conoscenza degli adempimenti e degli iter amministrativi Inail, nonché diffondere una maggiore conoscenza delle agevolazioni a favore delle aziende.

Infine, si è posta l'attenzione sull'impegno nel sensibilizzare le imprese al reinserimento lavorativo dei disabili per motivi di lavoro.
Obiettivo finale del progetto è quello d'innalzare il livello di  consapevolezza dei rischi presenti sul luogo di lavoro, da parte dei lavoratori e dei datori di lavoro operanti nel settore turismo, per contenere il numero degli infortuni e delle malattie professionali, supportando la diffusione di un modello che costituisca un efficace strumento per tutti i soggetti del sistema lavoro nell'attuazione delle misure di prevenzione e sicurezza”. 



Gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo sono organismi paritetici, di cui fanno parte Confcommercio della provincia di Perugia, Federalberghi, Faita, Fiavet, Fipe e le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil. 

Sono circa 4 mila le imprese aderenti agli Enti nella provincia di Perugia, con oltre 750 imprese che hanno optato per la nomina degli RLST (Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza Territoriali) nell'ambito degli Enti medesimi.